Una breve pausa nella presentazione delle immagini ci consente di integrare le descrizioni di ciascuna di esse, ma soprattutto i navigatori potranno così soffermarsi su ogni dettaglio che risvegli in loro ricordi ed emozioni nel rivivere un passato loro appartenuto.

I più giovani, potranno dal canto loro trovare  lo stimolo nella comprensione più puntuale della storia, nella pur ingenua realtà paesana forse oggi rimpianta, che da sempre costituisce la base antropologica della nostra comunità paesana.

Non vogliamo però distrarvi nei vostri pensieri, nell'evidenziare alcuni dettagli di questa prima slide show.

• La prima fotografia della sequenza ci mostra un goliardico gruppetto di amici, ripresi sulla collinetta alle spalle del Santuario, a fianco del basamento delle Tre Croci, che il fotografo ha tagliato dalla inquadratura. Si tratta nell'ordine, in piedi, dell'albergatore Luigi COMO, Umberto VOLPE, i maestri Manfredi IARUSSI ed Enrico ROMITO, il sarto Pericle MASCIO ed il falegname Rodomente TROCCHIO.
  Seduti il radiologo Peppino TIBERI e Claudio SARROCCO.
  Lo sguardo viene allora immediatamente attratto dalla foto a colori che riprende le tre Croci metalliche appena citate. E' infatti l'immagine delle tre Croci al giorno d'oggi, contestualizzate nella descrizione che abbiamo riportato.
  Noi vogliamo richiamare l'ettenzione sul mucchio di sassi che si intravede alle spalle del simbolo della cristianità. Si tratta del risultato dell'opera infaticabile di fra' Nicola, l'ultimo degli eremiti, che bonificò gran parte della collina sassosa, liberando il magro pascolo che offriva. Era la collaborazione che l'anacoreta offriva gratuitamente, a fianco di tanto altro lavoro, ai contadini del nostro paese.

• Della seconda foto evidenziamo l'atmosfera che si determinava dopo qualche bicchiere di buon vino, che fortunatamente trovava sfogo nei cori che accompagnavano gli strimpellamenti di Domenico sulla chitarra. Sulla desta, ad esaltare a riprova della semplice genuinità della festa la damigiana da 25 litri ed il cesto con le vivande.
  Sullo sfondo, a dx, seduti sull'erba Vincenzo TROIANO con la moglie Angela [Angiulina la macellara] e la nuora Maria.

la Madonna della Portella - sacro e profano